BREVE BIOGRAFIA DI ANGELA FERRARA
Nata a Cersosimo, un piccolo borgo nel Parco Nazionale del Pollino, in Lucania, il 21 Marzo 1987, Angela Ferrara, dopo il Liceo Classico e una laurea in Scienze Teologiche, non trovando ancora lavoro, ha cominciato a scrivere per i bambini spinta dal feeling speciale che aveva instaurato con gli alunni durante la sua unica esperienza lavorativa presso la scuola dell’infanzia del suo paese, durata un solo anno, definito da lei stessa come “un anno da favola”. E da allora ha iniziato a coltivare la passione per le favole, i racconti, le filastrocche. Come ha scritto lei stessa: “scrivere per i bambini è cominciato per gioco, ma poi è diventato tutto il mio mondo”. Questo grazie anche al suo amatis-simo bambino, Luciano, che, come amava sempre dire Angela,”la ispirava solo a guardarlo negli occhi”.
La musica, il canto, la scrittura e la poesia diventano ben presto le uniche vie di fuga per sfuggire alla realtà soffocante di un matrimonio sbagliato in cui il suo geniale talento artistico viene mortificato quotidia-namente insieme alla sua luminosa ricchezza umana, alla profondità di pensiero, all’enor-me sensibilità poetica. Ma per non scaricare il suo dolore sugli altri, Angela soffre in silenzio per anni, vivendolo forse come privato fardello e una personale conseguenza di scelte errate fatte in precedenza, quando, ancora adolescente e piena di sogni, riusciva a vedere chiaramente i lontani orizzonti della Poesia, ma non il pericolo dei dolorosi baratri che aveva accanto.
E aspettando troppo, sperando sempre di poter salvare qualcosa, rifiutandosi la can-dida anima sua di vedere il Male che stava avanzando verso di lei, rispettando (anche oltre il limite di sicurezza) fino all’ultimo giorno anche chi ormai era suo nemico dichiarato, viene depredata orribilmente del-la vita la mattina del 15 settembre 2018, davanti alla scuola dove, da pochi minuti, aveva accompagnato il suo bambino.
Per tutta la quotidiana vita precedente soffre e lotta, stringe il cuore tra le mani (come leggiamo nelle sue poesie) e ne spreme sorrisi per tutti, progetti, idee, senso di pace, rispet-to e dolcezza per chi ha la fortuna di incontrarla e collaborare con lei. Schiva, avvolta in un tenerissimo velo di timidezza, riservatissima, umile, ma nobile nell’aspetto come una regina. Invece decisa e tenace-mente propositiva a livello culturale e sociale, si attiva per pubblicare i suoi libri e per partecipare a eventi e readings poetici. Vince un premio dopo l’altro sia per i suoi racconti che per le sue poesie. Con i suoi racconti conferma la genialità con la quale riesce a porgere ai ragazzi riflessioni su temi scottanti di attualità giocando col Tempo e con lo Spazio della Storia e stimolando il viaggio emotivo e culturale dei lettori. Uno stile originalissimo, delicato e intenso, un rispetto e uno stimolo continuo del pensiero di chi legge, una poesia diffusa nella sua prosa, che tesse un morbido fil rouge tra la lettera e lo spirito di ciò che racconta.
Ma le attività di Angela Ferrara non si esaurivano nella scrittura. Uno dei suoi obiettivi era quello di far risorgere una cultura più viva nel suo piccolo paese, da tempo deprivato di popolazione, di mezzi, di stimoli culturali. Con spirito di crescita co-munitaria organizzava al suo paese e nel circondario eventi artistici, letterari, poetici; preparava a tal fine, e istruiva, i bambini del paese, coinvolgendoli in ogni evento, con-vinta che loro fossero il futuro della Cultura da far risorgere; si impegnava nel sogno di far rivivere un importante Sito Archeologico di Cersosimo, un’Acropoli degli antichi Greco-Lucani, dimenticato da anni e con tale obiettivo, allestiva eventi estivi sul sito, stimolava e collaborava con l’amministra-zione comunale e con le associazioni del territorio in progetti che via via stavano diventando sempre più di ampio respiro.
Angela Ferrara nel suo troppo rapido passaggio su questa terra ha portato una nuova luce nella sperduta Val Sarmento, nell’angolo più sperduto della sperduta Lucania. Una luce che doveva e poteva ancora crescere e illuminare e raggiungere lo zenith, ma che purtroppo qualcuno non in grado di vederne e capirne il valore ha brutalmente spento troppo presto, volendo precipitarla nella notte. Ma insieme all’im-menso dolore e all’incolmabile vuoto che Angela ha lasciato c’è anche una grande eredità spirituale: il suo pensiero, i suoi obiettivi, la sua passione per contribuire al riscatto di una terra che ha bisogno più che mai di luce e di cultura per emergere da pericolose tenebre di ignoranza. Anche que-sto continua a testimoniare Angela Ferrara proprio con la sua tragica fine e con la sua assurda e inaccettabile assenza fisica.
La pubblicazione delle sue poesie e delle altre sue opere inedite vuole essere un segnale forte di continuità della sua infaticabile ope-ra, il metodo ideale per consegnarla nelle braccia della Storia della sua stessa Terra; un segnale che possa incoraggiare la comu-nità che lei amava e nutriva col suo spirito a sognare ancora.
Per continuare a vivere, non soltanto a sopravvivere.
Leonardo Chiorazzi